Canapuana ha ottenuto importanti certificazioni che testimoniano la qualità del processo di produzione e lavorazione della canapa.
Perché certificare la canapa
Molti prodotti a base di canapa non riportano le concentrazioni di principi attivi dichiarate sulla confezione o non contengono avvisi e istruzioni necessari alla loro immissione sul mercato. Anche l’industria della canapa deve allinearsi alle certificazioni e alle indicazioni minime richieste per evitare pubblicità e dichiarazioni ingannevoli nei confronti dell’utente finale.
Altrettanto importante è la tracciabilità degli ingredienti per evitare che si creino problemi di contaminazione o che il consumatore assuma THC anziché CBD. Ogni agricoltore con licenza per la coltivazione della canapa acquista sementi tra la lista di varietà registrate nella UE e che contengono meno dello 0,2% di THC.
Negli USA Il livello di THC non supera lo 0,3% e manca un elenco di sementi prestabilito, con un processo di coltivazione dei cannabinoidi meno rigido.
Se poi la canapa è coltivata per l’industria farmaceutica diventa fondamentale la certificazione Good Manufacturing Practice (GMP), che indica che il prodotto corrisponde a determinati standard di qualità. Si tratta di una certificazione di qualità che ha l’obiettivo di ridurre al minimo o rischi connessi alla produzione di canapa e che non è richiesta solo per le infiorescenze vendute come cannabis light o per uso diverso da quello in ambito medico.